Le dottrine panteiste identificano la divinità con la totalità della natura (d’altronde il significato etimologico è proprio: dio è in tutto). In altri termini, questo vuol dire che il principio divino è in tutte le cose del mondo.
Il panteismo contrappone dunque la molteplicità delle cose del mondo all’unità divina che vi è dietro ad esse.
Il panteismo può essere rimodulato in diversi modi, per questo tale approccio ha dato vita sia a dottrine filosofiche (Eraclito, lo stoicismo, Giordano Bruno, Hegel, per fare degli esempi) che religiose differenti fra di loro.
Il cristianesimo rifiuta totalmente questo approccio, in quanto sostiene che Dio è trascendente rispetto al mondo, e non immanente. Ovvero: è esterno e non interno.

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