La scarsa moralità del clero genera fra X e XI secolo un bisogno di rinnovamento che ha nell’abbazia di Cluny il suo primo motore. I cluniacensi fanno della meditazione e della preghiera l’aspetto essenziale della vita monacale. Sull’esempio aperto dai cluniacensi nascono nuovi ordini religiosi come camaldolesi, cistercensi e certosini che propongono ideali di vita fondati sulla povertà e sull’eremitismo.
- LA CORRUZIONE NELLA CHIESA
- LA NASCITA DEI CLUNIACENSI
- NUOVI ORDINI RELIGIOSI
- I CISTERCENSI
- APPROFONDIMENTI: VIDEO DIDATTICI
- APPROFONDIMENTI: STORIOGRAFIA E FONTI
LA CORRUZIONE NELLA CHIESA
A cavallo fra Alto e Basso Medioevo, quindi fra X e XI secolo, la Chiesa vive una situazione di crisi morale. Alle origini di questo problema vi è il potere temporale conquistato dalla Chiesa. Non solo per quanto riguarda lo Stato pontificio, ma soprattutto perché i vescovi sono diventati importanti signori feudali, strettamente collegati con il potere laico, da cui ottengono benefici e feudi.
Tutto questo produce una situazione di generalizzato malcostume:
1) Dilaga la corruzione
2) Si moltiplicano fenomeni di simonia = compravendita di cariche ecclesiastiche
3) è diffuso il concubinato = la convivenza di prelati con le donne
4) Ingerenze dei signori feudali nella vita dei monasteri
5) Scarsa cura pastorale da parte dei vescovi, ovvero una scarsa attenzione alla vita religiosa e spirituale delle loro comunità
LA NASCITA DEI CLUNIACENSI
Contro questa situazione si cominciano a levare richieste di rinnovamento. I primi segnali arrivano dal mondo dei monaci, dove si sperimentano nuove soluzioni.
Questa riforma parte dal monastero di Cluny, fondato in Francia nel 910. A Cluny nasce l’ordine dei monaci cluniacensi, con sui prende forma il primo vero ordine religioso.
Gli obiettivi dei cluniacensi sono sostanzialmente due:
1) Rafforzare l’autorità del papa rispetto a quella dei vescovi
2) Accentuare il valore della preghiera e della meditazione nella vita monastica
I cluniacensi introducono così una serie di novità rispetto al modello di vita dei monasteri benedettini:
-i monasteri cluniancesi si rendono indipendenti dal controllo del vescovo locale e si sottomettono direttamente all’autorità del papa
-nella pratica quotidiana viene eliminato il lavoro manuale, spostando tutta l’attenzione a pratiche come la contemplazione, la liturgia e lo studio
La riforma di Cluny ottiene presto successo. Grazie all’adesione di nuovi monaci e alle donazioni patrimoniali nasce una vera e propria rete di monasteri, tutti sottoposti all’abate di Cluny.
L’ordine cluniacense diventa così in breve tempo un ordine molto potente e, grazie al suo prestigio, anche molto ricco, grazie ai suoi ingenti patrimoni.
NUOVI ORDINI RELIGIOSI
Proprio a causa delle ricchezze accumulate anche i cluniancensi vengono presto accusati discarsa moralità ed eccessiva attenzione ai beni terreni.
Per questo motivo nell’XI secolo si sviluppano esperienze alternative allo stesso modello cluniacense e nascono nuovi ordini religiosi.
Fra questi abbiamo:
-i Camaldolesi nel 1012, nati vicino ad Arezzo per opera di Romulado di Ravenna, che si pone come obiettivo l’assistenza ai viandanti e ai pellegrini
-l’ordine dei Certosini che nasce in Francia nel 1084. Qui viene adottato un sistema sostanzialmente eremitico: i certosini fondano infatti una serie di monasteri – le certose – in cui la caratteristica è la presenza di celle in cui i singoli monaci vivono in solitudine gran parte della giornata
I CISTERCENSI
Fra i nuovi ordini dell’XI secolo, quello destinato ad ottenere maggiore successo è l’ordine cistercense, che nasce a Citeaux, per rilanciare l’ideale della povertà rispetto ai cluniacensi.
Rispetto a questi, i cistercensi danno vita a monasteri in cui della regola benedettina viene valorizzata proprio la parte lavorativa. Rispetto ai cluniacensi che spesso ottengono le loro residenze da donazioni, i cistercensi costruiscono da soli i loro monasteri e avviano importanti opere di disboscamento e bonifica per guadagnare terre da lavorare.
Rispetto ai cluniacensi è anche diverso il sistema organizzativo: ogni monastero è autonomo, ma esiste un organismo che si riunisce annualmente – il capitolo generale – che emana norme valide per tutti
Il cistercense più famoso è Bernardo di Chiaravalle, che nella metà del XII secolo rivestirà un ruolo fondamentale nell’organizzazione della seconda crociata e per la nascita degli ordini dei monaci combattenti come i Templari.
Proprio in questo periodo i cistercensi raggiungono il massimo prestigio e anche loro finiscono per assorbire ricchezza e potenza, perdendo quello slancio di moralità degli esordi
APPROFONDIMENTI: VIDEO DIDATTICI
APPROFONDIMENTI: STORIOGRAFIA E FONTI
LEWIS MUMFORD: IL RUOLO DEI MONASTERI NELLA RINASCITA CITTADINA
“La rinascita del commercio è spesso considerata, da eminenti studiosi quali Pirenne, la causa diretta della fondazione di città e delle attività civilizzatrici che si svolsero nell’XI secolo. Il fatto è che questa rinascita urbana e i suoi fattori caratteristici datano dal secolo precedente: il locus di questi non è il mercato isolato ma il monastero.
Sin dal tempo delle invasioni normanne i conventi erano stati un rifugio sicuro fra tutte le tempestose incertezze della vita. In realtà il convento aveva adempito durante questo periodo alle funzioni della città, trasmettendo, se pur aumentando notevolmente, l’eredità sociale.
Grazie alle scienze che i Benedettini preservarono, talvolta persino quella della pratica agricola romana, il monastero era ad un livello di molti cubiti superiore alla campagna circostante. Nel monastero fioriva l’arte della costruzione, e la tecnica della fabbricazione e della decorazione del vetro era tenuta viva: era soprattutto nei conventi che i documenti scritti venivano conservati e moltiplicati. Un mercato regolare funzionava a vantaggio del signore feudale e del proprietario ecclesiastico. […] Il risveglio del commercio nell’XI secolo, quindi, non fu il fatto determinante che condusse alla fondazione del nuovo tipo di città medievale: poiché parecchie fondazioni di città lo anticipano. L’attività commerciale fu piuttosto un sintomo di un risveglio molto più vasto che si verificava nella civiltà occidentale; non è da trascurare che esso era un sintomo del nuovo sensi di sicurezza che la città murata aveva potenzialmente contribuito a diffondere. Se il commercio è un sintomo, l’unificazione politica della Normandia, delle Fiandre, dell’Aquitania e del Brandeburgo ne è un altro, e le riforme agricole e il disboscamento operato dagli ordini religiosi quali i Cistercensi (fondati nel 1098) è un terzo sintomo. […] Fu piuttosto la rinascita delle città protette che diede impulso alla riattivazione degli itinerari commerciali sia regionali che internazionali, e portò alla circolazione intereuropea di merci di lusso. […] Le città costituivano le tappe di questo cammino di merci, da Bisanzio a Venezia, da Venezia ad Augusta, da Augusta oltre il Reno, ed anche dalle città baltiche fino al Mediterraneo.”
(estratto da La cultura delle città)