L’ontologia è quel ramo della filosofia che si occupa di studiare l’essere, inteso come insieme degli enti (ovvero ciò che è) che esistono e/o sono pensabili. Spesso la riflessione ontologica va oltre lo studio degli enti che sono per arrivare a interrogarsi sul fondamento stesso dell’essere. In questo senso l’ontologia si fa metafisica, ovvero rintraccia l’esistenza di enti che sono le cause dell’essere. Per fare degli esempi: per Platone sono le idee, per Aristotele la sostanza, per gli stoici l’ordine razionale e necessario della natura, per gli approcci religiosi la divinità, per Cartesio è il pensiero.


Spesso l’ontologia è legata alla logica, in quanto si lega l’essere a ciò che è pensabile: questa connessione è già fortemente presente all’alba del pensiero ontologico, con la riflessione di Parmenide secondo cui solo l’essere esiste ed è pensabile, mentre il non essere non esiste e non è pensabile.

Se la connessione ontologia-metafisica è tipica della storia filosofica, in particolare nel Novecento questo legame salta. La rottura comincia ad arrivare con Husserl, per il quale l’ontologia non è studio dell’essere ma degli enti, e si fa ancora più netta con Heidegger che separa in maniera netta ente ed essere. L’essere è per Heidegger qualcosa di radicalmente altro dall’ente, che permette il manifestarsi dell’ente ma che è oscurato dall’apparire dell’ente.

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