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  1. INTRODUZIONE
  2. L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA
  3. LA FRANCIA IN GUERRA
  4. LA COMUNE E GLI ECCIDI DI SETTEMBRE
  5. LA REPUBBLICA
  6. LA CONVENZIONE E LA CONDANNA DEL RE
  7. L’ARRESTO DEI DEPUTATI GIRONDINI
  8. LA COSTITUZIONE DELL’ANNO III
  9. IL TERRORE
  10. IL COLPO DI STATO TERMIDORIANO
    1. LEGGI GLI ALTRI CAPITOLI DELLA STORIA

INTRODUZIONE

Il 4 settembre 1791 si approva la (prima) Costituzione della Francia rivoluzionaria. Si chiude l’esperienza della Costituente e si elegge l’Assemblea legislativa, ovvero il parlamento previsto nel nuovo assetto istituzionale.
Il clima è avvelenato dalla rottura che si è consumata nel fronte rivoluzionario, con la contrapposizione fra i radicali che vogliono la fine della monarchia e i moderati che sostengono Luigi XVI. Fra le conseguenze di questa rottura vi è la divisione dei giacobini, con la fuoriuscita dei foglianti il cui scopo è impedire ulteriori rivolgimenti rivoluzionari. Dopo l’uscita dei foglianti, i giacobini passano a posizioni più estreme, vicine a quelle del club dei cordiglieri.


L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA

Dopo le elezioni, la composizione dell’Assemblea legislativa vede:

-264 deputati sono iscritti al club dei foglianti schierati su posizioni filomonarchiche. Rappresentano la destra

-136 deputati sono giacobini e cordiglieri schierati su posizioni più radicali e repubblicane. Rappresentano la sinistra

-345 sono indipendenti

All’interno dell’Assemblea emerge poi un gruppo di deputati detti girondini, guidati dal repubblicano Brissot. I girondini rappresentano la borghesia commerciale e provinciale e sono repubblicani. Molti di loro vengono dal club giacobino, quindi in questa fase rappresentano parte dello schieramento di sinistra.

A partire da questa situazione la Francia entra in una fase convulsa, che porta in un anno alla caduta definitiva della monarchia e alla costituzione della repubblica. Dopo gli eventi fra il 1789 e il 1791 la rivoluzione entra in una seconda fase.

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LA FRANCIA IN GUERRA

Il processo che determina questo passaggio è l’entrata in guerra della Francia contro l’Austria e la Prussia il 20 aprile 1792.

La dichiarazione di guerra è figlia di due questioni che si intrecciano:

-da un lato la paura di una controrivoluzione organizzata dall’estero dai nobili emigrati sostenuti dalle monarchie europee

-dall’altro la volontà di utilizzare la guerra come strumento per creare un fronte rivoluzionario compatto di fronte alle crescenti fratture che lo stanno attraversando

A spendersi maggiormente per l’entrata in guerra della Francia sono i girondini i quali sono sostenuti in questa linea dal re. Da sottolineare che la presa di posizione del re è in realtà ambigua: il vero obiettivo di Luigi è la sconfitta francese e la possibilità di restaurare così il suo potere.

L’Assemblea con poche eccezioni, come quella del giacobino Robespierre, finisce per schierarsi a favore della guerra che appunto è dichiarata il 20 aprile del ’92.

MAXIMILIEN ROBESPIERRE


LA COMUNE E GLI ECCIDI DI SETTEMBRE

L’andamento iniziale della guerra è però disastroso e le truppe francesi subiscono una serie di sconfitte.

In questa situazione comincia a emergere una nuova forza sociale che determina la radicalizzazione della rivoluzione, quella dei sanculotti, ovvero dei ceti popolari parigini.

Il 10 agosto 1792 i sanculotti prendono il controllo della Comune parigina e insorgono contro la monarchia: con un assalto alla residenza reale costringono l’Assemblea a mettere il re in arresto e a sospenderlo dalle sue funzioni.

Dopo i fatti del 10 agosto viene sciolta l’Assemblea ed eletta una Convenzione chiamata a scrivere una nuova costituzione.

A settembre si entra in una fase decisiva: il 2 settembre le truppe nemiche occupano facilmente Verdun, sul territorio francese, nel paese scoppia un’ondata di violenze contro aristocratici e preti già incarcerati e accusati di attività controrivoluzionarie. Queste giornate sono note come “eccidi di settembre”.

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LA REPUBBLICA

Il 20 settembre le truppe francesi ottengono una vittoria a Valmy. La vittoria non ha un particolare peso sull’andamento della guerra ma ha un profondo valore simbolico, in quanto le truppe sono composte perlopiù da volontari accorsi per proteggere la patria.

L’indomani si riunisce la nuova Convenzione che proclama la fine della monarchia e l’instaurazione della repubblica.

Per sancire l’inizio di una nuova era viene anche predisposto un nuovo calendario, con una nuova organizzazione dei mesi e un nuovo conteggio degli anni a partire dalla proclamazione della repubblica.

Con la fine della monarchia il processo rivoluzionario entra nella sua terza fase. Questa si caratterizzerà per l’ascesa politica dei giacobini e l’instaurazione del Terrore.

Il tutto avviene in maniera molto convulsa, cerchiamo di vedere tutto con ordine.

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LA CONVENZIONE E LA CONDANNA DEL RE

Il punto di partenza è la costituzione della Convenzione. Questa è composta da due gruppi politici più rilevanti:

-i girondini, schierati su posizioni più moderate

-i montagnardi. Questi sono detti così perché siedono sui banchi alti della Convenzione (=la montagna). A comporre questo gruppo sono giacobini e cordiglieri, ovvero le fazioni più radicali che cercano l’alleanza con i ceti popolari

In mezzo a questi due raggruppamenti vi un è vasto numero di deputati che compongono la cosiddetta pianura (perché siedono in basso).

In una prima fase i girondini riescono ad avere maggiore influenza sulla pianura e controllare così la Convenzione.

A cambiare le cose è il processo contro il re, avviato alla fine dell’anno. Il 15 gennaio 1793 il re viene dichiarato colpevole di tradimento. I montagnardi si schierano per la condanna a morte, i girondini cercano una soluzione più moderata. Con una stretta maggioranza la Convenzione vota per la condanna a morte, infliggendo una prima sconfitta politica ai girondini.

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L’ARRESTO DEI DEPUTATI GIRONDINI

Nei mesi successivi la situazione per il governo rivoluzionario si fa sempre più critica.

All’estero si crea una vasta coalizione internazionale antifrancese che allarga il fronte della guerra. In patria si forma un movimento controrivoluzionario a partire dalla regione della Vandea, una regione composta da masse agrarie di sentimenti filomonarchici e influenzate dal clero antirivoluzionario.

Il clima si radicalizza: a marzo viene istituito un Tribunale speciale rivoluzionario, ad aprile viene istituito un Comitato di salute pubblica, ovvero un organismo ristretto dotato di poteri esecutivi. In questa prima fase un ruolo principale è ricoperto dal cordigliere Danton.

Queste misure non sono però immediatamente sufficienti e i gruppi più radicali si scagliano contro i girondini, accusati di eccessivo moderatismo contro il pericolo antirivoluzionario. Il 2 giugno 1793 i sanculotti, guidati dai cosiddetti arrabbiati, ovvero una fazione di tendenze radicali, circondano la Convenzione e chiedono l’arresto di 29 deputati girondini.

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LA COSTITUZIONE DELL’ANNO III

Negli stessi giorni la Convenzione approva la nuova costituzione (anche detta dell’anno I). Rispetto alla prima, la nuova Costituzione repubblicana ha un assetto più radicale:

-non è prevista la divisione dei poteri, i quali vengono invece riuniti nelle mani dell’Assemblea legislativa

-il suffragio elettorale viene esteso a tutti i cittadini maschi

-vengono introdotti nuovi diritti sociali a vantaggio dei ceti popolari

L’entrata in vigore della Costituzione viene però sospesa, in quanto per fronteggiare la situazione emergenziale viene dato avvio ad una svolta dittatoriale.


IL TERRORE

Si entra così nella quarta fase rivoluzionaria, quella della dittatura giacobina.

Il punto di svolta è il settembre 1793, quando nel Comitato di Salute pubblica entra il giacobino Robespierre. Il Comitato assume pieni poteri e Robespierre impone un governo autoritario.

Da un lato il Comitato prende una serie di misure radicali per fronteggiare le emergenze in corso, rafforzando l’alleanza con i ceti popolari:

-viene introdotto un maximum, ovvero un tetto massimo sui prezzi per contenere l’inflazione

-vengono espropriati i terreni dei nobili emigrati e redistribuiti ai contadini

-viene introdotta la leva obbligatoria, formando così un esercito rivoluzionario

-viene dichiarata abolita la schiavitù ancora permessa nella colonie

-viene introdotta la scuola elementare obbligatoria

Dall’altro lato il Comitato avvia una svolta repressiva così dura da passare alla storia con il nome di Terrore. Il punto di svolta è l’approvazione della legge sui sospetti il 17 settembre 1793. Questa legge estendeva a dismisura i casi per cui si poteva essere condannati per attività controrivoluzionarie dal Tribunale Speciale attraverso l’esecuzione capitale.

Il Terrore inizialmente è rivolto contro il vasto fronte controrivoluzionario, ma questo strumento finisce per essere utilizzato contro i rivoluzionari che entrano in rotta di collisione con Robespierre.

Prima vengono colpiti i cosiddetti arrabbiati, poi gli indulgenti, ovvero un gruppo che nasce intorno alla figura di Danton e che chiede di porre fine alla radicalizzazione della repressione.

Il regime del Terrore, unito alla leva di massa, riesce effettivamente a imprimere importanti svolte:

-la controrivoluzione vandeana viene stroncata

-il 26 giugno le truppe francesi ottengono una importante vittoria militare in Belgio

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IL COLPO DI STATO TERMIDORIANO

Il venire meno delle emergenze è però fatale a Robespierre, in quanto la politica del Terrore viene percepita con ostilità crescente.

Così, il 27 luglio 1794 viene organizzato un colpo di stato. Robespierre viene arrestato e immediatamente portato alla ghigliottina. Il colpo di stato viene detto termidoriano in quanto si svolge il 9 termidoro del calendario rivoluzionario. I termidoriani vengono perlopiù dalle forze moderate della Convenzione e il loro scopo è imprimere una svolta alla rivoluzione che metta fine alla radicalità in cui è scivolato il processo rivoluzionario.

Con il colpo di stato del Termidoro si entra così in una fase decisamente diversa della rivoluzione.

All’inizio di questa i principali protagonisti della stagione che si chiude nell’estate del 1794 sono ormai usciti di scena:

  • Jean-Paul Marat muore nel 1793 per un attentato di una estremista monarchica
  • Jean Bailly e Jacques Brissot sono fra le prime vittime illustre del Terrore, condannati alla ghigliottina nel 1793 per le loro posizioni moderate
  • Jacques Danton è fra le ultime vittime del Terrore, anche lui ghigliottinato per essere entrare in contrasto con Robespierre per gli eccessi della repressione
  • Il marchese La Fayette è ostile alla svolta repubblicana della rivoluzione e, una volta scoppiata la guerra, diserta ed emigra all’estero
  • Maximilien Robespierre, come appena visto, viene condannato a morte dal colpo di stato del 1794
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