Il Seicento inglese: guerra civile e gloriosa rivoluzione

Il Seicento è un secolo denso di eventi significativi per l’Inghilterra, che si trova ad affrontare una serie di scontri sociali che portano a una guerra civile e poi a quella che passerà alla storia come gloriosa rivoluzione.
L’origine di questi scontri è legata principalmente alla volontà dei re inglesi della dinastia Stuart di imporre un governo assolutista, trovando però una dura opposizione sociali. Al termine di questi scontri la monarchia inglese diventerà a tutti gli effetti una monarchia costituzionale.
Ma andiamo a vedere tutto con ordine.

La guerra civile

Nel 1603 muore Elisabetta I Tudor, grande protagonista della seconda metà del Cinquecento inglese ed europeo. Elisabetta muore senza eredi diretti, per cui la corona passa a Giacomo I Stuart, figlio della cugina di Elisabetta, la cattolicissima Maria Stuart – giustiziata nel 1587 dalla stessa Elisabetta.
Arrivato al potere, Giacomo avvia una politica che lo porta:
-a uno scontro politico con il Parlamento: da un lato infatti il re rivendica il potere assoluto, dall’altro il Parlamento chiede la difesa dei privilegi parlamentari sanciti dalla Magna Charta. Fra questi è particolarmente sentito il divieto del re di imporre nuove tasse senza l’approvazione del Parlamento
-a uno scontro religioso: Giacomo avvia infatti una dura persecuzione dei puritani che costringerà molti di questi alla fuga dal regno.

Nel 1625 alla morte di Giacomo la corona passa al figlio, Carlo I.
Con Carlo la situazione degenera gradualmente.
Il nuovo re porta innanzitutto il regno a impegnarsi nella guerra dei Trent’anni che si sta combattendo proprio in questa epoca.
Per finanziare l’esercito, Carlo deve ricorrere a nuove tasse, e per farlo deve convocare il Parlamento. Siamo nel 1628.
In cambio dell’approvazione delle tasse, i parlamentari ottengono da Carlo la Petition of rights. Questo documento ribadisce la validità della Magna Charta e dunque i limiti del potere del re.
Ottenute le nuove tasse però, Carlo compie un voltafaccia e da questo momento smette di convocare il Parlamento, regnando secondo il modello assolutista.

A partire dal 1639 la situazione cambia. Carlo, che è anche re di Scozia, prova a imporre nel regno scozzese l’anglicanesimo, trovando però la vasta opposizione di una popolazione che è perlopiù calvinista.
Questa situazione porta alla guerra. Per sostenere le spese Carlo è di nuovo costretto a convocare il Parlamento e poi, di fronte all’opposizione dei parlamentari, cerca di ottenere il controllo della Camera attraverso la forza.
Lo scontro fra il Parlamento e la corona fa scoppiare nel 1642 una guerra civile che contrappone:
-i sostenitori del re = in gran parte nobili e sostenitori della chiesa anglicana
-i sostenitori del Parlamento = in gran parte espressione della borghesia imprenditoriale
Nella fase iniziale la guerra va a vantaggio dell’esercito reale, ma le cose cambiano quando il controllo dell’esercito parlamentare viene assunto da Oliver Cromwell.
Cromwell è un fervente puritano e un esponente della gentry, ovvero della classe dei proprietari terrieri che non appartengono alla nobiltà.
Cromwell dà vita a quello che viene chiamato il new model army, un esercito di tipo nuovo.
La caratteristica di questo esercito è che l’adesione avviene su base volontaria, per motivi religiosi o politici. I soldati di questo esercito non sono dunque mercenari, ma ferventi sostenitori della causa parlamentare.
Altro elemento particolare di questo esercito è che gli ufficiali vengono eletti dai soldati, quindi c’è un forte tratto ugualitario che deriva dall’organizzazione tipica della chiesa calvinista.
Nell’esercito di Cromwell trovano spazio anche forze che non appartengono alla borghesia e che esprimono rivendicazioni socio-politiche molto radicali. In particolare:
-i livellatori = che sostengono l’uguaglianza degli uomini
-gli zappatori = che chiedono l’abolizione della proprietà privata

Nel 1649 i parlamentari riescono a vincere la guerra civile e Carlo I viene catturato e giustiziato: è la prima volta nella storia moderna che un monarca viene condannato a morte.

La dittatura di Cromwell

Dopo l’esecuzione di Carlo I la monarchia viene dichiarata decaduta e viene proclamata la repubblica, che prende il nome di Commonwealth.
A capo di questa repubblica viene posto Cromwell che nl giro di pochi anni assume un potere dittatoriale quando nel 1653 viene nominato Lord protettore.
Fra le sue politiche principali vi sono:
-l’emarginazione dei gruppi più radicali (livellatori e zappatori) per trovare il sostegno della borghesia
-una politica di espansione mercantile che porta nel 1651 alla promulgazione del Navigation Act. Questa legge vieta alle navi non inglesi di commerciare nei porti inglesi, sia in patria che nelle colonie. Questa linea politica porta alla guerra con l’Olanda, in quanto il Navigation Act colpisce i suoi interessi economici. La guerra è combattuta fra il 1652 e il 1654 e viene vinta dagli inglesi, un fatto che segna l’avvio del cambiamento nel primato commerciale fra le due nazioni
-una dura repressione di una rivolta che scoppia nell’Irlanda cattolica, il che da un lato costringe molti a espatriare, dall’altro crea un dissapore fra le due isole destinato a rimanere vivo nei secoli.

Il ritorno degli Stuart

Nel 1658 Cromwell muore e il suo titolo viene assunto dal figlio, Richard.
Questi però non riesce a gestire il potere e mantenere il consenso del padre e nel 1660 viene restaurata la monarchia con il ritorno al trono del discendente di Carlo I, Carlo II Stuart.
I suoi anni sono caratterizzati da:
1. Rilancio dell’assolutismo, prendendo come modello di riferimento il re francese Luigi XIV, grande protagonista di questa stagione
2. Rilancio della politica anticattolica con la pubblicazione nel 1662 di un nuovo Book of Common Prayer per promuovere l’uniformazione religiosa

Il consenso nei suoi confronti è di breve durata per due motivi principali:
1. Lancia due nuove guerre contro l’Olanda che creano forte malumore nel Paese per i loro costi
2. Cambiamento nella politica anticattolica, con un riavvicinamento alle forze leali al papa di Roma
Il tutto porta a uno scontro con il Parlamento che riesce a imporre al re la promulgazione di due leggi:
1. Il Test Act (1673) = che esclude i non anglicani dagli incarichi pubblici
2. l’Habeas Corpus Act (1679) = che ribadisce un principio fondamentale della Magna Charta, ovvero il divieto di ogni arresto arbitrario, tutelando così la libertà individuale dall’abuso di potere del monarca.

La “gloriosa rivoluzione”

Nel 1685 Carlo II muore, lasciando la corona al fratello Giacomo II. Giacomo dà avvio a un nuovo forte scontro con il Parlamento, cercando di abolire i provvedimenti presi dal fratello, il Test Act e l’Habeas Corpus.
Il Parlamento reagisce con durezza alla politica di Giacomo che, di fronte alla prospettiva di una nuova guerra civile, decide di abbandonare il regno nel 1688.
Dopo la fuga di Giacomo, il Parlamento offre la corona al genero, il protestante olandese Guglielmo d’Orange.
Nel 1689 Guglielmo viene incoronato re, ma prima dell’incoronazione stringe un patto col Parlamento sottoscrivendo il Bill of Rights, un documento che stabilisce in particolare due punti:
1. I limiti del potere del sovrano nei confronti del Parlamento
2. La tolleranza religiosa
Gli eventi del 1688-89 vengono ricordati nel loro complesso come “gloriosa rivoluzione”, ovvero una transizione verso una nuova forma di governo senza spargimento di sangue.

Con il Bill of Rights infatti – che stabilisce la libertà del Parlamento -, e l’Habeas Corpus – che sancisce le libertà individuali -, la monarchia inglese diventa una monarchia costituzionale.
La costruzione della monarchia costituzionale viene rafforzata dai passaggi successivi:
-nel 1701

-nel 1701 viene approvato l’Atto di disposizione con cui si esclude la possibilità di far salire al trono sovrani cattolici = la conseguenza è che la corona passa
alla dinastia degli Hannover, di origine tedesca
-lo stesso Atto di disposizione stabilisce la possibilità del Parlamento di sottoporre il re a impeachement, ovvero a un processo
-nel 1715 una disposizione stabilisce che le elezioni della Camera dei Comuni devono svolgersi in maniera obbligatoria ogni sette anni = il re perde così il potere di indire elezioni a suo piacimento

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