Papa Giovanni XXIII e l’enciclica “Pacem in terris”

L’enciclica Pacem in terris viene pubblicata da Giovanni XXIII nell’aprile 1963. Si tratta dell’ultima importante enciclica di papa Giovanni, che morirà nello stesso 1963.

Il contesto che fa da sfondo al documento, e che è essenziale per comprendere il messaggio del papa, è quello della guerra fredda che nei giorni drammatici della crisi dei missili di Cuba ha raggiunto una tensione tale da minacciare la pace globale.

I punti focali che il papa tocca nella Pacem in terris, e che vanno appunto colti nello scenario politico del periodo, sono:
1) l’appello al disarmo integrale degli armamenti nucleari, come condizione necessaria per mantenere la pace
2) il richiamo ai diritti sociali dell’uomo
3) l’insistenza sull’importanza delle istituzioni internazionali, l’Onu in particolare, chiamate proprio a garantire la pace e l’estensione dei diritti

L’enciclica di Giovanni XXIII ha una portata fortemente innovativa in quanto introduce due elementi di rottura rispetto al ruolo della Chiesa:
1) viene superata la dottrina della guerra giusta, elaborata in ambito ecclesiastico a partire da sant’Agostino. Secondo questa dottrina, vi possono essere guerre giudicate legittime se un’autorità pubblica le invoca per difendere la comunità dei credenti. Nella Pacem in terris, invece, Giovanni XXIII nega la legittimità di ogni guerra, in quanto l’evoluzione tecnologica ha portato a un punto in cui un conflitto può degenerare e diventare nucleare, mettendo a repentaglio la sicurezza globale
2) viene superato il rigido anticomunismo di Pio XII (che nel 1949 aveva scomunicato gli aderenti al comunismo) e che aveva portato a considerare il mondo socialista un interlocutore non legittimo, e manifestando rispetto ad esso un atteggiamento di chiusura totale. Giovanni XXIII invece distingue fra quello che definisce “l’errore” (ovvero la dottrina marxista) e “gli erranti” (ovvero le istituzioni comuniste e gli aderenti al socialismo), affermando che tutti quanti debbano essere coinvolti nel percorso della pace. Qui vi è il famoso appello agli uomini di buona volontà i quali, a prescindere dalle idee religiose o politiche, sono chiamati a uno sforzo comune per la pace globale.

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