Uno dei temi principali attraversati dalla riflessione di Agostino è quello del peccato originale. Agostino arriva ad affrontare la questione a partire dalla polemica contro il pelagianesimo, dottrina che prende il nome dal monaco irlandese Pelagio.
Pelagio sostiene che il peccato originale non grava sugli uomini, i quali dunque non se ne devono liberare.
Agostino invece sostiene che l’umanità vive nel peccato proprio a causa di Adamo ed Eva. Per sostenere le sue tesi utilizza la dottrina del traducianesimo, dottrina secondo la quale l’anima si tramanda di padre in figlio, e quindi conserva il peccato originale.
Data questa colpa che grava sull’umanità, Agostino sostiene che i singoli uomini non sono realmente liberi in quanto non sono in grado di raggiungere la salvezza con le loro azioni, ma è sempre necessaria la grazia di Dio, la cui volontà non può inoltre essere compresa e anticipata dagli uomini.
Non a caso le tesi di Agostino saranno riprese da Lutero nella sua riforma, il cui punto nodale è che la salvezza si raggiunge solo tramite la grazia, non tramite le opere umane.