- Nel gennaio 1959 nell’isola di Cuba si consuma un movimento rivoluzionario: Fidel Castro, guida del Movimento 26 luglio, prende il potere, ponendo fine alla stagione di Fulgencio Batista, che con un golpe si era impossessato del potere nel 1952, dando vita a una dittatura sostenuta dagli Stati Uniti. Proprio per questo la rivoluzione castrista, che non nasconde simpatie socialiste, pone in forte allarme Washington, timorosa di una rottura degli equilibri a pochi chilometri dalle sue coste.
- Nell’aprile 1961 gli Stati Uniti tentano di dare vita a un colpo di stato in grado di deporre Castro, organizzando uno sbarco di esuli cubani nella spiaggia della Baia dei Porci. Il tentativo di golpe fallisce e le conseguenze immediate sono la rottura dei rapporti diplomatici fra gli Usa e Cuba, e l’alleanza formale fra questa e l’Unione Sovietica di Kruscev. L’alleanza con Cuba, nell’ottica della guerra fredda, rappresenta per l’Unione Sovietica un potenziale inestimabile, che le permette di estendere la sua influenza in America Latina.
- Cercando di trarre un ulteriore vantaggio da questa alleanza, nel 1962 Kruscev stabilisce, insieme a Castro, di organizzare sull’isola una base missilistica, la quale permetterebbe all’Unione Sovietica di controbilanciare la minaccia dei missili statunitensi in Turchia.
- La costruzione della base missilistica viene però svelata dagli aerei spia americani, i cosiddetti U-2 e inizia una grave crisi fra le due superpotenze: le navi statunitensi creano un blocco navale intorno all’isola, impedendo a quelle sovietiche di attraccare.
- Il 22 ottobre il presidente americano, John Kennedy, appare in televisione per rendere pubblico quanto sta avvenendo a largo di Cuba, preparando la popolazione statunitense, ma di fatto quella mondiale, al peggio: si apre infatti una delicatissima crisi, in cui le due superpotenze appiano sull’orlo di un conflitto nucleare.
- La crisi dura sei giorni: il 28 ottobre, in seguito ai costanti contatti telefonici fra Kennedy e Kruscev, i sovietici ritirano le loro navi e avviano lo smantellamento delle basi missilistiche. Per Kennedy è un successo diplomatico: Kruscev è infatti costretto a un passo indietro dopo la prova di forza, anche se in realtà ottiene dagli Stati Uniti lo smantellamento dei missili in Turchia, ma di questo accordo l’opinione pubblica non viene informata.
- La crisi dei 6 giorni, come viene ribattezzata, lascia un segno profondo nell’immaginario collettivo, dopo che il mondo è apparso sull’orlo di una catastrofe nucleare, il che porta a un ripensamento dei rapporti di forza fra le due superpotenze: nel 1963 verranno raggiunti primi accordi in tema di armamenti nucleari, che vietano la sperimentazione delle armi nucleari nell’atmosfera.
