Introduzione al Medioevo: la periodizzazione

Quando inizia il Medioevo? E quando finisce?

Prima di rispondere a queste domande, occorre liberare il campo da una serie di luoghi comuni o, ancora meglio, da tesi consolidate nel tempo ma ormai superate.

  1. Il Medioevo non inizia nel 476 d.C., con la fine dell’impero romano d’Occidente. A parte l’ovvietà per cui il mondo non cambia dall’oggi al domani, e che periodizzare è soltanto un’operazione convenzionale, assumere che il Medioevo inizi con la fine dell’impero romano d’Occidente è un qualcosa che gli storici non pensano più da molto tempo, ed è un’idea rimasta in circolazione solo in manuali di vecchio stampo. Questo perché il sistema imperiale della Roma antica già era cambiato da almeno un paio di secoli e da questo punto di vista la deposizione di Romolo Augustolo nel 476, cambia veramente poco la situazione dell’epoca.
  2. Il Medioevo è ancora spesso e volentieri indicato come un tempo oscuro, arcaico, un mondo di arretratezza e superstizione. Non a caso, nel linguaggio comune, usiamo il termine “medievale” quando vogliamo riferirci a qualcosa che ci sembra superato, qualcosa non a passo con la modernità. Anche qui però, siamo di fronte a un luogo comune. Un luogo comune che si afferma in particolare nel Settecento, quando i filosofi illuministi indicano nel Medioevo un’età di oscurantismo. Anche in questo caso però la ricerca storica ha ampiamente superato questo approccio. Quindi, quando pensiamo al Medioevo, non dobbiamo pensare ai “secoli bui”, come spesso viene definita questa età, ma piuttosto a un’epoca fatta sì di contraddizioni e ombre – come tutte le epoche – ma allo stesso tempo un’epoca di forti innovazioni, un’epoca che costruisce una cultura nuova rispetto a quella dell’antichità romana, un’epoca nel corso della quale si affermano quindi nuovi valori, nuove istituzioni, nuovi modi di pensare.
  3. Quando parliamo di Medioevo parliamo di una stagione lunghissima, di circa mille anni. Questo vuol dire che è molto difficile pensare che le cose rimangano più o meno invariate nel corso di questo lungo tempo. Il termine Medioevo da questo punto di vista è più che altro un contenitore che contiene molte cose differenti e al suo interno si assistono a importanti evoluzioni. In questo contenitore che è il Medioevo, troviamo quindi al suo interno delle epoche con delle proprie caratteristiche. Per riferirsi ad esse, gli storici usano termini come “età tardo-antica”, “alto Medioevo”, “basso Medioevo”.

Fatte queste tre premesse, ripartiamo proprio da questi termini per comprendere la periodizzazione del Medioevo.

Innanzitutto: età tardo-antica.

Questo termine è indicato dagli storici per riferirsi a una età di passaggio fra l’età antica – ovvero l’età greco-romana – e l’età medievale vera e propria. L’età tardoantica va più o meno dal terzo al settimo secolo d.C. Nel corso di questa età assistiamo appunto alla transizione fra il vecchio sistema imperiale e il nuovo sistema in cui poi nasceranno istituzioni tipicamente medievali. Cosa succede infatti di nuovo?

  1. Succede che il sistema imperiale di Roma entra in una crisi economico-istituzionale che porta l’impero a dividersi in due. Questa divisione inizia con la riforma di Diocleziano nel 286 e diventa definitiva dopo la morte di Teodosio nel 395.
  2. Con l’avvio di questa crisi iniziano a farsi sempre più forti le pressioni delle popolazioni barbariche, che porteranno alle vere e proprie invasioni e alla creazione di regni romano-barbarici nei territori dell’impero romano d’Occidente
  3. Con la divisione dell’impero romano e poi la nascita dei regni romano-barbarici, finisce un sistema economico fondato sull’unità politica del Mediterraneo e inizia una fase nuova, con una forte frammentazione dei protagonisti politici
  4. Nell’età tardo-antica assistiamo alla piena affermazione del cristianesimo, sia come religione ufficiale dell’impero che come religione diffusa presso le popolazioni europee
  5. In questa stagione assistiamo, infine, a un forte cambiamento sociale: se nell’impero romano le città rappresentavano il cuore politico ed economico, ora le città si svuotano, le popolazioni si trasferiscono in maniera massiccia verso le campagne, quindi le città perdono il loro tradizionale ruolo mentre il centro del sistema produttivo-economico diventa il mondo agrario

Solo con i cambiamenti prodotti dall’età tardo-antica finisce per affermarsi un mondo nuovo che possiamo definire medievale.

La prima stagione medievale è detta Alto Medioevo e si sviluppa all’incirca fra il VII e il X secolo.

In questa età:

  1. La popolazione europea è costantemente minacciata da invasioni, razzie e saccheggi. Questa diffusa violenza produce:
    1. Un crollo dei commerci
    1. Gravi difficoltà nella produzione agraria
    1. Un calo demografico dovuto all’alta mortalità
  2. In questa stagione assistiamo poi all’emergere di un nuovo potente impero, quello islamico, che si sviluppa rapidamente dopo la nascita dell’Islam nel VII secolo e che porta il mondo musulmano a controllare innanzitutto il Medio-Oriente, il Nord-Africa e la Spagna
  3. In Europa occidentale nascono due istituzioni destinate a essere protagoniste del Medioevo: lo Stato della Chiesa (il cui nome formale è Patrimonio di San Pietro), che si sviluppa in Italia centrale, e il Sacro Impero Romano, che in questa fase si estende in particolare fra la Francia e la Germania
  4. Per quanto riguarda la Chiesa si assiste all’inizio di una competizione fra il papa e il patriarca di Costantinopoli, che porterà a una rottura definitiva nel 1054 con la divisione fra la Chiesa cattolica, diffusa nell’Europa occidentale e guidata dal papa, e la Chiesa ortodossa, che si afferma nell’impero bizantino
  5. Infine, per quanto riguarda il Sacro Romano Impero, al suo interno nasce un nuovo sistema di potere che poi caratterizzerà l’intero Medioevo: il sistema feudale

Fra il X e l’XI secolo una serie di cambiamenti portano al passaggio dall’Alto al Basso Medioevo. Il Basso Medioevo può a sua volta essere suddiviso in due stagioni – anche se molti manuali non riportano questa divisione. Una prima stagione, che possiamo definire Pieno Medioevo, e una seconda, il Tardo Medioevo.

Il Pieno Medioevo si sviluppa all’incirca fra l’XI e il XIII secolo. In questa stagione:

  1. Si assiste a una forte crescita demografica
  2. Lo sviluppo demografico fa da traino a una ampia ripresa economica
  3. Si assiste a un ripopolamento delle città, e quindi a un fenomeno di urbanizzazione anche se quello medievale rimane un mondo principalmente agrario. In questo sviluppo si assiste alla nascita dei cosiddetti Comuni
  4. Abbiamo il pieno sviluppo dell’influenza della Chiesa e del Sacro Impero Romano, che entrano in competizione perché si presentano entrambi come poteri universali, ovvero istituzioni che vogliono avere il primato politico nell’Europa cristiana
  5. Mentre si sviluppa lo scontro fra la Chiesa e l’Impero, si assiste al contempo alla nascita delle monarchie nazionali, come ad esempio la Francia e l’Inghilterra, destinate ad avere un ruolo determinante nella politica europea
  6. Il sistema feudale comincia ad essere adottato anche fuori dall’Impero e diventa un sistema istituzionale e sociale che caratterizza appieno il mondo medievale

Nel Trecento una crisi economico-demografica porta allo sviluppo di ulteriori cambiamenti per cui entriamo nell’ultima fase del Medioevo, detta tardo Medioevo, nel corso della quale iniziano alcuni processi che poi porteranno alla fine dell’età medievale e all’avvio dell’età moderna. Questa età si sviluppa fra il Trecento e il Quattrocento e i suoi caratteri più importanti:

  1. Un calo demografico e l’avvio di una lunga difficoltà nella ripresa della crescita demografica
  2. Una serie di trasformazioni negli equilibri economici fra le varie aree europee e nel sistema dei rapporti di lavoro
  3. La crisi dei poteri universali della Chiesa e dell’Impero e il pieno affermarsi del ruolo delle monarchie nazionali, Francia, Inghilterra e Spagna in particolare
  4. Il diffondersi di una nuova cultura, che ha il suo epicentro in Italia con lo sviluppo dell’Umanesimo in campo letterario – che porterà poi al Rinascimento
  5. Anche sul piano religioso si assiste all’inizio di una serie di cambiamenti, con il primo diffondersi di tentativi di riforma della dottrina cattolica, con la predicazione di John Wycliffe in Inghilterra e poi di Jan Hus in Boemia, che anticipano le riforme protestanti del Cinquecento e la fine dell’unità della Chiesa cattolica
  6. Il crollo definitivo – dopo una lunga crisi – dell’impero bizantino con la conquista di Costantinopoli da parte dell’impero islamico degli ottomani
  7. L’avvio di una serie di esplorazioni geografiche che porterà, fra le altre cose, alla scoperta dell’America

Proprio dentro queste trasformazioni culturali, sociali e politiche troviamo una serie di eventi che possono essere presi come simbolici spartiacque fra l’età medievale e quella moderna. Quindi, per chiudere questo discorso, più che indicare una data di fine del Medioevo, indichiamo alcune fra le date più significative:

  • La conquista di Costantinopoli nel 1453
  • L’invenzione della stampa a caratteri mobili nel 1455
  • Il viaggio di Cristoforo Colombo in America nel 1492
  • L’avvio della riforma religiosa luterana nel 1517

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