Troni di sangue: le guerre di religione nell’Europa moderna. Seconda parte: 1556-1563

Continua da: dalla riforma luterana all’abdicazione di Carlo V

Nel 1556 Filippo II succede al padre Carlo al trono di Spagna. Anche grazie all’alleanza con la moglie, Maria Tudor regina d’Inghilterra, riprende la guerra contro la Francia di Enrico II, spostando il fronte della battaglia direttamente sul suolo francese.

Nel 1557 le truppe di Enrico II vengono sconfitte a San Quintino, nel nord della Francia ma allo stesso tempo i francesi riescono a conquistare Calais, città sulla costa francese ma in mano agli inglesi dal Trecento.

L’anno successivo Maria Tudor muore, lasciando il trono alla sorella Elisabetta I, figlia del matrimonio di Enrico VIII con Anna Bolena. Anglicana, Elisabetta ripristina le fondamenta dell’anglicanesimo che la sorella aveva abolito. Diventerà, negli anni successivi, un punto di riferimento per i protestanti di tutta Europa.

L’evento crea una frattura ulteriore fra l’Inghilterra e la Francia: nello stesso anno infatti Maria Stuart, regina scozzese rifugiatasi alla corte di Francia, sposa l’erede al trono di Francia, Francesco d’Angiò, e contesta la legittimità dell’ascesa di Elisabetta alla corona inglese, che rivendica come sua. Fra le due inizia così una acerrima rivalità che coinvolgerà le maggiori corti europee.

A sostenere l’ascesa di Elisabetta contro Maria, è Filippo II, pur ostile alla scelta religiosa della cognata: Filippo infatti teme che la corona inglese cada nelle mani francesi. Filippo, appena diventato vedovo di Maria Tudor, chiede anche subito in moglie Elisabetta per stringere definitivamente l’alleanza, ma la proposta viene rifiutata.

Nel 1559, intanto, si giunge a una conclusione della guerra fra Spagna e Francia. A Cateau-Cambrésis viene firmata la pace: la Francia rinuncia ogni pretesa sull’Italia e quindi anche all’occupazione del ducato di Savoia. La pace sancisce definitivamente l’avvio di un secolo di egemonia spagnola sulla penisola italiana. In cambio la Francia ottiene il riconoscimento del possesso di Metz, Toul e Verdun, conquistati grazie all’alleanza dei principi protestanti tedeschi.

Appena sancita la pace un evento importante scuote però la stabilità francese: Enrico II muore in maniera accidentale e il figlio, Francesco, appena diciassettenne, sembra impreparato ad ereditare la corona. Per la famiglia dei Guisa, capi del partito cattolico del regno, sembra l’occasione buona per aumentare la loro influenza sulla corona.

La situazione degenera rapidamente si fa ancora più tesa. Il figlio, Francesco, erede al trono, è malato e non sembra in grado di prendere la corona. I Guisa, forti del sostegno della moglie di Francesco, Maria Stuarda, sperano di mettere le mani sulla reggenza.

In questo contesto i protestanti del paese – siamo nel 1560 – organizzano un piano per rapire Francesco e Maria e sottrarli alle pressioni dei Guisa: è la congiura d’Amboise. Ma i Guisa scoprono la congiura, la sventano e scoprono che dietro al progetto vi è la famiglia dei Borboni, capi del partito ugonotto. Fra le due famiglie è l’inizio di una rivalità che insanguinerà la Francia.

Intanto però, sottoposto alle pressioni da un lato dei Guisa, dall’altro dei Borboni, Francesco affida però, prima di morire, la reggenza alla madre, Caterina de’ Medici, che diventa così la figura politica più rilevante del regno.

Caterina de’ Medici

Dopo la morte di Francesco, nel 1561 Maria Stuarda decide di tornare in Scozia per rivendicare il trono che aveva lasciato vacante dopo la fuga da bambina: col ritorno di Maria nel paese natale, fallisce quello che era stato il progetto di Enrico II, ovvero unire la corona francese a quella inglese.

Nel frattempo inoltre, in Francia, la contesa fra Guisa e Borbone si trasforma in guerra civile. Nel gennaio 1562 Caterina de’ Medici emana l’editto di Saint Germain con cui concede una limitata libertà di culto agli ugonotti.

In disaccordo con la scelta della reggente, appena scoperta una violazione dell’editto i Guisa si rendono protagonisti di una strage di ugonotti: la strage di Wassy. I Borboni a quel punto si mettono in armi e iniziano a conquistare una serie di città nella Loira. I Borboni ottengono anche il sostegno di Elisabetta che invia un contingente a conquistare Le Havre, ma la situazione cambia rapidamente. Caterina de’ Medici si avvicina ai Guisa che riescono a fermare l’avanzata delle truppe ugonotte ed arrestare il loro leader, Luigi conte di Condé. La situazione si ribalta però rapidamente. Agli inizi del 1563 Condé stringe un’alleanza con Caterina de’ Medici: torna in libertà, rompe l’accordo con Elisabetta d’Inghilterra e guida le sue truppe a riconquistare Le Havre. In cambio ottiene anche la firma dell’editto di Amboise, che estende la libertà di culto agli ugonotti rispetto all’editto di Saint Germain.

La pace sembra così riconquistata. Ma durerà poco…CONTINUA

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