Nato nel 460 a.C. e morto nel 403, Crizia è stato uno dei più importanti sofisti dell’Atene del V secolo a.C. e un rilevante personaggio politico. Considerato un conservatore, per il suo sostegno alle forze aristocratiche e la sua avversione alle forze popolari, Crizia è rimasto nella memoria per essere uno dei creatori del regime dei Trenta Tiranni che per alcuni anni soppiantò il regime democratico ad Atene.
Per quanto riguarda l’eredità filosofica Crizia viene ricordato come importante figura della sofistica politica, ovvero di quel gruppo di sofisti che si interessò in particolare della riflessione sulle questioni politiche.
I temi chiave toccati da Crizia sono tre in particolare:
1) La religione = a Crizia si deve la tesi originale secondo cui “gli dèi non sono altro che un’invenzione dei governanti”. L’idea di base di questa affermazione è che le divinità sono create da chi governa per controllare le azioni degli uomini, far credere che ci sia sempre qualcuno che può vedere e giudicare le azioni immorali. Detta in altri termini, da questo punto di vista la religione è un’invenzione dei potenti per controllare e opprimere i sudditi.
2) La legge = Crizia sostiene che le leggi non servono a creare la giustizia. Le leggi infatti sono strumenti attraverso cui i potenti tutelano i propri interessi. La legge serve infatti a preservare il dominio dei potenti sui deboli