Appena assunto il potere, la priorità di Lenin è portare la Russia fuori dalla Grande Guerra.
La speranza di Lenin è quella di una “pace senza indennità e annessioni”, ovvero di una pace che non implichi la perdita di territori. Ma la Germania, contro cui la Russia sta combattendo, non è dello stesso avviso. Il 3 marzo 1918 viene firmata la pace di Brest-Litovsk, che impone alla Russia condizioni durissime per l’uscita dalla guerra.

La Russia deve infatti accettare la perdita dei suoi territori nell’Europa orientale, come le repubbliche baltiche, la parte orientale della Polonia, l’Ucraina. In totale, con il trattato di Brest-Litovsk, il regime di Lenin rinuncia a un territorio abitato da più di 50 milioni di persone.
Il trattato, oltre a rappresentare una perdita politica, economica e produttiva enorme, crea anche una profonda frattura con le potenze dell’Intesa, che vedono nell’uscita della Russia dalla guerra un tradimento. Il regime di Lenin si trova così isolato sul piano internazionale.
Ma i problemi non sono finiti qui.
A partire dalla primavera del ’18 la Russia affonda nella guerra civile. Anche grazie al sostegno di francesi, inglesi, statunitensi e giapponesi, viene organizzato un esercito controrivoluzionario, la cosiddetta armata bianca. Contro di essa, il regime bolscevico organizza la creazione di un esercito pronto a difendere la rivoluzione: l’armata rossa. Artefice della organizzazione di questa forza è sempre il braccio destro di Lenin, Trotzckij.
Per fronteggiare il tentativo controrivoluzione, il regime bolscevico mette in piedi una serie di strumenti autoritari per reprimere il dissenso politico:
- Viene creata una polizia politica, la Ceka
- Viene istituito un Tribunale rivoluzionario per giudicare i reati politici
- Vengono messi fuori legge i partiti d’opposizione
- Viene avviata una repressione dei dissidenti,
La guerra civile viene vinta nel 1920, quando l’Armata bianca è sostanzialmente liquidata.
Ma la pace tarda ad arrivare. Nell’aprile 1920 la Russia è infatti attaccata dalla Polonia, il cui Stato è appena stato ricostituito l’anno precedente con i trattati di pace della prima guerra mondiale.
L’esercito polacco inizialmente riesce a dilagare nei territori russi, ma poi viene respinto e ricacciato indietro. La guerra difensiva dell’armata rossa si trasforma in guerra offensiva. Ad agosto le truppe russe arrivano alle porte di Varsavia: la Polonia sembra sul punto di crollare e il regime comunista russo pronto ad espandersi grazie alle sue armate. Ma una controffensiva polacca rompe le linee nemiche, costringendo l’Armata rossa alla ritirata.
Nel dicembre dello stesso 1920 la Russia e la Polonia raggiungono la tregua. I bolscevichi sono costretti a una parziale cessione di territori ai polacchi e il sogno di esportare la rivoluzione attraverso l’Armata Rossa viene cancellato; ma, allo stesso tempo, Lenin può esultare, perché viene respinto anche il secondo tentativo di abbattere militarmente il regime comunista.