Nel 1075 si apre lo scontro fra il papa e l’imperatore noto come lotta per le investiture. Lo scontro si chiude nel 1123 con il concordato di Worms. Per l’impero l’esito dello scontro produce importanti conseguenze. Il concordato di Worms sancisce infatti la fine dell’influenza dell’imperatore sul potere religioso e quindi la perdita del suo ruolo di guida nel mondo cristiano.
A questo punto per l’imperatore diventa essenziale riformulare le basi teoriche della legittimità del suo potere. La chiave viene trovata affermando che il Sacro Impero Romano è la massima autorità temporale in quanto deriva il suo potere direttamente dall’impero romano.
A partire da questa teoria, si sviluppa il concetto di regalie, ovvero dei diritti regi che appartengono all’imperatore.
Protagonista di questa svolta – e del tentativo di rilanciare l’autorità imperiale – è Federico I, che diventa re di Germania nel 1152.
Federico prende il potere in un momento molto complicato. Nei decenni precedenti le casate tedesche si erano divise in due fazioni: da un lato coloro che sostenevano come imperatori gli esponenti del ducato di Svevia – detti ghibellini; dall’altro coloro che sostenevano come imperatori gli esponenti del ducato di Baviera – detti guelfi. Queste lotte avevano avuto come conseguenza quella di indebolire l’autorità imperiale, dal momento che non si riusciva ad assicurare la continuità dinastica degli imperatori.
Con l’elezione di Federico, duca di Svevia ma imparentato con la casata di Baviera, la frattura sembra ricomporsi.

Nel 1153 Federico indice a Costanza una dieta a cui partecipano i nobili tedeschi ed emissari del pontefice.
Nel corso della dieta di Costanza accadono due cose importanti:
1. Federico riceve la promessa di essere incoronato imperatore a Roma
2. Giungono ambasciatori dalla città di Lodi che chiedono a Federico di intervenire contro il comune di Milano, che stava cercando di espandersi verso i comuni confinanti
La dieta di Costanza diventa così per Federico l’occasione per preparare una spedizione in Italia col duplice scopo di:
1. ottenere la corona imperiale dal papa
2. imporre un più stringente controllo sui Comuni italiani, che proprio in quegli anni stavano nascendo e si si stavano sviluppando in piena autonomia sfruttando le debolezze degli imperatori precedenti
Così nel 1154 Federico scende in Italia e indice una dieta a Roncaglia. Nel corso della dieta Federico riceve ambasciatori milanesi che chiedono un riconoscimento della autonomia del loro Comune in cambio di denaro.
La risposta di Federico è feroce: nell’aprile 1555 manda un chiaro segnale a Milano, radendo al suolo Tortona, città alleata dei milanesi.
Dopo aver distrutto Tortona, Federico giunge a Roma. Qui Federico abbatte un regime comunale guidato da Arnaldo da Brescia, che si era imposto alcuni anni prima e aveva cacciato il papa da Roma. Federico fa mettere a rogo Arnaldo e permette a papa Adriano VI di rientrare a Roma. In cambio Federico come incoronato come imperatore, per poi fare ritorno in Germania.
Nel 1158 Federico torna nuovamente in Italia, dove convoca una seconda dieta a Roncaglia. Qui Federico, con il sostegno dei giuristi dell’Università di Bologna, redige un elenco di diritti regi, ovvero diritti spettanti all’imperatore di cui, nel corso del tempo, i Comuni italiani si erano appropriati senza autorizzazione. Diritti come quello di battere moneta, nominare magistrati, imporre tasse, riscuotere multe, dirigere i lavori delle proprietà pubbliche.
Sulla base di questo elenco, Federico emana:
1. La Constitutio de regalibus = una disposizione con cui l’imperatore impone il ritorno a sé dei diritti regi
2. La Constitutio pacis = una disposizione con cui viene vietato ai Comuni la possibilità di creare leghe e muovere guerra
Inoltre Federico rivendica la piena autorità dell’imperatore sui territori dei signori feudali e sui poteri signorili derivanti dalla concessione dei feudi.
Lo scopo di Federico è a questo punto chiaro: costruire uno Stato in cui tutti i poteri derivano dall’imperatore, sulla base del diritto.
Da questo punto di vista, Federico opera anche quella ridefinizione della legittimità del potere imperiale che si diceva all’inizio, riformulando la concezione del potere non più sulle motivazioni religiose, ma sulla base del diritto, ovvero della legge.
Il progetto di Federico trova però di fronte a sé molti ostacoli.
I primi a ribellarsi sono molti dei Comuni italiani, guidati da Milano e sostenuti da papa Alessandro III.
La reazione di Federico è immediata:
1. Nel 1160 nomina un antipapa e lo insedia a Roma, venendo a sua volta scomunicato da Alessandro III
2. Nel 1162 rade al suolo Milano
Ma queste azioni non sono sufficienti a placare le rivolte.
Nel 1167 diversi Comuni si riuniscono in un’alleanza nota come Lega lombarda, sostenuta a sua volta da Alessandro III.
Inizia così una guerra fra Federico e la Lega Lombarda, che si protrae per anni.
Nel 1176, non riuscendo a sconfiggere i comuni italiani, Federico decide di fare ritorno in Germania, dove comincia a montare una rivolta dei nobili a lui nemici.
Sulla strada del ritorno l’esercito di Federico viene anche sconfitto in una battaglia a Legnano da parte dell’esercito comunale.
Giunto in Germania, Federico prova a risolvere la frattura con i Comuni italiani attraverso la diplomazia.
Come primo passo si riconcilia con papa Alessandro, sperando che questi possa fare da mediatore. Questo tentativo però fallisce perché i Comuni interpretano l’azione del papa come un voltafaccia.
Alla fine un accordo definitivo viene raggiunto con la pace di Costanza, nel 1183. Con questa si afferma che i diritti regi appartengono all’imperatore ma:
1. Questi vengono in ogni caso concessi in libero uso ai Comuni in cambio di un pagamento
2. Viene lasciata ai Comuni la libertà di stringere alleanze e muovere guerre
3. Viene lasciata libera scelta ai cittadini dei Comuni di eleggere i loro magistrati
Per l’imperatore la pace di Costanza segna così la fine del tentativo di imporre il proprio pieno controllo sui Comuni italiani, ormai liberi di svilupparsi autonomamente.
Chiusa la questione del rapporto con i Comuni italiani, Federico si mette a lavorare su un altro fronte, ovvero il tentativo di unire la corona tedesca con quella del Regno di Sicilia, con lo scopo di estendere l’influenza imperiale a tutta l’Italia meridionale.
Il tentativo riesce quando nel 1186 il figlio, Enrico, sposa Costanza d’Altavilla, regina di Sicilia. Dalla loro unione sarebbe poi nato il futuro imperatore Federico II, il cui dominio si sarebbe così esteso anche all’Italia meridionale.
L’ultimo capitolo della vita di Federico Barbarossa si apre nel 1187, quando Gerusalemme viene riconquistata dai musulmani guidati dal sultano Saladino.
La caduta di Gerusalemme spinge il papa a indire la terza crociata nel 1188. Primo a raccogliere l’appello del papa è proprio Federico Barbarossa, che nel 1189 parte con le sue truppe verso la Terra Santa.
L’avventura di Federico nella crociata è però breve: nel 1190, prima di riuscire a raggiungere la Terra Santa, Federico trova la morte nell’attraversata di un fiume in Turchia.