1. Gli obiettivi dei sovrani illuminati
Nel corso del Settecento si assiste ad una evoluzione del modello politico dell’assolutismo. Una serie di sovrani si pone come obiettivo quello di utilizzare il proprio potere per portare avanti una modernizzazione dello Stato. Sull’azione di questi sovrani ha un’influenza il pensiero illuminista, nella misura in cui si incontrano alcuni temi comuni, dalla razionalizzazione delle istituzioni statali alla tolleranza religiosa. Da qui la definizione di assolutismo o dispotismo illuminato.
Al di là delle differenze dei vari regni, vi sono alcune tendenze comune fra le riforme – attuate o tentate – dei sovrani illuminati:
-la modernizzazione delle legislazione che regola la proprietà privata
-la riforma del sistema fiscale
-il miglioramento della pubblica amministrazione
-lo sviluppo dell’istruzione
-una razionalizzazione del sistema giudiziario
-una laicizzazione dello stato in ottica giurisdizionalista (=affermare l’autorità della giurisdizione laica su quella ecclesiastica)
2. I protagonisti
I più rilevanti sovrani “illuminati” sono:
–Federico il Grande in Prussia (1740-86) il quale attua misure di liberalizzazione economica, di tolleranza religiosa, di modernizzazione giudiziaria (abolizione tortura, aumento garanzie imputati) e introduce l’obbligatorietà dell’istruzione elementare
–Caterina II in Russia (1762-96) convoca una commissione per introdurre riforme volte alla tolleranza religiosa, alla libertà di stampa, alla diffusione dell’istruzione, alla riforma della giustizia penale
–Maria Teresa d’Asburgo regina d’Austria (1740-80) impone alla nobiltà il pagamento di tasse fondiarie, rende obbligatoria l’istruzione primaria, rafforza l’apparato burocratico, requisisce i beni dei gesuiti, introduce l’utilizzo del catasto
–Giuseppe II imperatore del Sacro Impero Romano (1765-90) continua l’opera materna con una politica di soppressione degli ordini religiosi e misure di tolleranza religiosa, abolisce la servitù della gleba, elabora un nuovo codice penale che introduce pene uniche per tutti i sudditi e abolisce la tortura
–Gustavo III di Svezia (1771-92) prepara un programma di libertà di stampa, libertà di culto, abolizione della tortura, riduzione dei privilegi nobiliari
–Pietro Leopoldo di Asburgo-Lorena granduca di Toscana (1747-92) introduce misure per la libertà di stampa, liberalizza una serie di settori economici, emana un nuovo codice penale che introduce l’abolizione di tortura e pena di morte e riconosce una serie di garanzie nei confronti degli imputati
Da questo elenco emergono due assenze importanti: l’Inghilterra e la Francia.
Nel primo caso il motivo principale è che la Gran Bretagna si è già trasformata in una monarchia costituzionale che prevede un ruolo centrale del Parlamento e in cui è assicurata una modernizzazione soprattutto sul piano economico e delle libertà civili.
Per quanto riguarda la Francia la questione è invece diametralmente opposta: l’assolutismo francese dimostra una totale incapacità di rinnovarsi nel Settecento. Proprio questo è il motivo principale che produrrà quelle tensioni che sfoceranno nella rivoluzione del 1789.
3. Un bilancio
Al di là dei risultati ottenuti dai sovrani illuminati diversi sono i limiti della loro azione:
-nella Prussia di Federico vengono rafforzati i privilegi degli Junker, ovvero dell’aristocrazia terriera che costituisce il nerbo dell’esercito e della burocrazia prussiani, mentre solo parzialmente viene intaccato il sistema della servitù della gleba
-in Austria dopo la morte di Giuseppe II vengono abolite le riforme relative alla servitù della gleba e alla riduzione dei privilegi fiscali della nobiltà, a causa delle continue proteste dell’aristocrazia
-in Russia l’intero progetto di Caterina naufraga ed anzi vengono estesi i privilegi della nobiltà
Nel bilancio complessivo risalta dunque l’incapacità di intaccare i privilegi dell’aristocrazia, il che produrrà una tensione
-in Svezia i problemi economici e le rivolte della nobiltà spingono Gustavo ad una svolta autoritaria e alla eliminazione di riforme come la libertà di stampa
In generale si può vedere come il limite più importante della stagione dell’assolutismo illuminato sia la capacità di incidere profondamente sui privilegi nobiliari da un lato e di uscire dal modello dell’assolutismo dall’altro, e quindi di non redistribuire il potere. Dunque, quello che manca è il senso di una svolta profonda proprio nel momento in cui lo scoppio della rivoluzione francese dimostra come si stia andando verso un nuovo modello socio-politico.