Il concetto di intenzionalità è centrale nella fenomenologia di Husserl. Secondo Husserl la coscienza non è una sostanza stabile, definita nel tempo – come direbbe invece Cartesio – ma una realtà in costante mutamento e movimento.
- La coscienza è, nella terminologia di Husserl, INTENZIONE, termine che vuol dire “tendere a”. Ovvero: la coscienza è sempre coscienza di qualcosa, perché l’io è sempre in rapporto alla realtà esterna.
- L’intenzionalità produce costantemente un susseguirsi di atti, di quelli che Husserl definisce: “vissuti della coscienza”. Ovvero quell’insieme di pensieri, emozioni, desideri, fantasie, che nascono dal modo in cui la coscienza si muove verso la realtà esterna.
- A sua volta neanche la realtà esterna, dunque, è definibile in maniera costante, perché essa è fenomeno, ovvero è il frutto di una rappresentazione prodotta dalla coscienza intenzionale.