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  1. INTRODUZIONE
  2. I MOVIMENTI PAUPERISTICI
  3. I CATARI
  4. L’INQUISIZIONE
  5. DOMENICANI E FRANCESCANI
  6. PER APPROFONDIRE: VIDEO DIDATTICI
  7. CONTINUA A NAVIGARE

INTRODUZIONE

Una delle principali caratteristiche del Basso Medioevo e l’espansione della cultura urbana. Le città si popolano, fioriscono nuove professioni, la cultura si laicizza.

Tutto questo fa sì che anche in ambito laico nasce l’esigenza di riflettere in maniera più autonoma sui testi religiosi e sulle verità della fede, con una minore intercessione della Chiesa, peraltro considerata sempre di più fonte di scandali e immoralità.

La conseguenza è la messa in discussione delle verità professate dalla Chiesa e la nascita di movimenti religiosi che contestano la dottrina ufficiale. Per questo motivo la Chiesa finirà per considerare questi movimenti eretici, contrastandoli e perseguitandoli in varie maniere.


I MOVIMENTI PAUPERISTICI

Fra questi movimenti molti hanno carattere pauperistico. Questo vuol dire che hanno come loro ideale la povertà e invocano un ritorno della Chiesa alle origini.

I primi movimenti pauperistici sono:

-i patarini = gruppo che nasce a Milano già nella seconda metà dell’XI secolo, come movimento di critica ai vescovi corrotti e simoniaci. Il movimento viene condannato da papa Alessandro II (1061-73)

-i valdesi = questo termine indica i seguaci di Valdo, un ricco mercante che vive a cavallo fra XII e XIII secolo, il quale vende i suoi bene e predica la povertà. Valdo sostiene la necessità di predicare la parola di Dio con semplicità e in mezzo alla gente. Per questi motivi: 1) traduce il Vangelo in lingua volgare; 2) vive predicando fra le persone, senza una sede fissa, in contrapposizione alla consuetudine dei monaci di vivere in un monastero e dei sacerdoti di accogliere i fedeli in Chiesa. Il movimento viene condannato come eretico da Innocenzo III e largamente perseguitato, ma in parte è riuscito a sopravvivere. In Italia comunità valdesi si sono insediate in Piemonte e ancora oggi esiste una Chiesa Valdese.

-le beghine = è un movimento religioso di donne che cercano un ruolo più attivo nella predicazione e nell’assistenza, sorto nel Duecento. Le beghine vivono in comunità dette beghinaggi, senza dare vita ad un ordine monastico dotato di una regola. Anche per questo motivo vengono contrastate dalla Chiesa, fino alla definitiva condanna per eresia nel Trecento.


I CATARI

Il movimento che più ha suscitato la diffidenza e l’ostilità della Chiesa è quello dei catari, movimento che si sviluppa fra Italia del Nord e Francia meridionale. I catari sono anche detti albigesi, perché la loro sede principale è la città di Albi, nel sud della Francia.

La particolare ostilità della Chiesa di Roma è giustificata dal fatto che i catari propugnano non solo una critica ai costumi ecclesiastici, ma si fanno portatori di una Chiesa e una religione alternative. Questa si fonda sull’esistenza di due principi divini: il Bene – che genera la realtà spirituale – e il Male – che genera la realtà materiale.

I catari si rendono protagonisti di stili di vita decisamente alternativi: sono vegetariani, vivono in estrema semplicità, hanno pratiche come il digiuno fino alla morte per purificarsi dal male prodotto dalla materia. Inoltre, in quanto ottimi predicatori, i catari riescono ad avere un largo numero di seguaci, impensierendo notevolmente la Chiesa.

Contro di loro papa Innocenzo III arriva a bandire una vera e propria crociata nel 1209, per spingere il re di Francia a reprimere il movimento. La crociata darà vita a una serie di episodi di particolare violenza nei confronti degli albigesi, arrivando ad un vero e proprio sterminio.


L’INQUISIZIONE

In generale, la diffusione di tutte questi movimenti considerati eretici, spinge la Chiesa ad adottare nel corso del tempo nuovi strumenti in grado di reprimerli con maggiore efficacia. Il più importante di questi strumenti è l’Inquisizione, il cui funzionamento si definisce a cavallo fra XII e XIII secolo. L’Inquisizione è incaricata di scovare e perseguitare gli eretici, ponendosi come obiettivo principale quello di portare gli eretici a confessare pubblicamente il proprio errore, non mancando di usare metodi violenti come la tortura per ottenere questi risultati.

L’Inquisizione viene pensato come uno strumento particolarmente invasivo: gli inquisitori hanno piena libertà di movimento, la loro facoltà di portare in tribunale gli eretici è assoluta e spesso sono sufficienti voci e sospetti per essere sottoposti a giudizio. Come pene possono essere inflitte misure gravi come l’esilio e la confisca dei beni, arrivando nei casi più estremi alla condanna al rogo. Questa non viene eseguita dalla Chiesa, ma dal cosiddetto braccio secolare, ovvero dalle autorità laiche del luogo in cui si svolge il processo.


DOMENICANI E FRANCESCANI

In tutto questo contesto emergono due movimenti religiosi destinati ad avere un largo peso nella storia della Chiesa: domenicani e francescani.

Il primo viene fondato nel 1203 da Domenico di Guzman, il cui primo obiettivo – poi fallito – è quello di riconvertire al cattolicesimo i catari.

Il secondo sorge per iniziativa di Francesco d’Assisi il quale, come Valdo, è un uomo ricco che si spoglia dei suoi beni per vivere in povertà.

Entrambi gli ordini vengono definiti predicatori, in quanto non sono composti da monaci che vivono reclusi in un monastero, ma da frati che vivono in conventi cittadini, a contatto con le persone, vivendo in mezzo al popolo per predicare il vangelo.

Entrambi sono poi ordini mendicanti, in quanto sostengono la necessità di vivere in povertà, senza alcuna proprietà.

La caratteristica principale dei domenicani è la preparazione teologica, in quanto l’obiettivo principale di Domenico è appunto il contrasto sul piano dottrinale dei movimenti eretici. Su questo piano si distinguono invece i francescani, i quali puntano piuttosto a fare proselitismo attraverso l’esempio e l’accoglienza dei più umili. Da questo punto di vista i francescani possono contare sullo straordinario carisma del suo fondatore, Francesco, protagonista anche di un tentativo di predicare il dialogo con i musulmani durante la quinta crociata.

I due movimenti vengono a lungo guardati con sospetto dalla Chiesa, visti diversi punti di contatti con i movimenti pauperistici considerati eretici, ma la loro completa sottomissione alla Santa Sede finisce per produrre una loro piena integrazione nel mondo ecclesiastico. Già con Innocenzo III inizia l’opera di integrazione dei due ordini, in quanto il papa comprende il potenziale dei mendicanti, in grado di attirare in seno alla Chiesa fasce di popolazioni sensibili ai richiami degli eretici

Infine, con il suo successore, Onorio, avviene la piena integrazione: nel 1216 viene approvata la regola che permette la nascita dell’ordine domenicano, nel 1223 quella dell’ordine francescano.

L’ordine domenicano nei decenni successivi produrrà personalità centrali nella storia ecclesiastica, come san Tommaso d’Aquino, e grazie alla sua forte preparazione culturale finirà per rivestire un ruolo centrale proprio nel tribunale dell’Inquisizione. I frati domenicani prenderanno infatti spesso il posto dei vescovi, a cui inizialmente era affidato il compito dell’Inquisizione.

I francescani, dopo la morte di Francesco nel 1226, vivono un passaggio più complesso verso la loro piena definizione. Francesco, fino all’ultimo, predica infatti la necessità di una totale povertà, tanto da rifiutare anche la pratica dell’elemosina. Questa estrema rigidità di Francesco verrà superata dai suoi seguaci, per cui anche i francescani si configureranno come un ordine mendicante, con la costruzione di conventi, limitando il lavoro manuale e accettando l’elemosina. I francescani, ora più dediti allo studio, avranno anch’essi un ruolo nell’Inquisizione, sebbene non rilevante come quello dei domenicani.


PER APPROFONDIRE: VIDEO DIDATTICI





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